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Cupio dissolvi Con
la calma serafica che lo contraddistingue, il ministro Padoan ha spiegato che
il governo italiano non teme l'apertura di una procedura europea per
violazione della regola sulla riduzione del debito. La Commissione darà tempo
all'Italia fino alla fine di aprile per prendere i provvedimenti legislativi
per la correzione dello 0,2% del Pil. Padoan pur convinto della piena
sostenibilità del debito italiano, riconosce che bisogna ridurlo. Il ministro
insiste nel dire che si faranno delle privatizzazioni, non fosse che allora
bisognerebbe capire esattamente cosa si intende per privatizzazioni. Quando
Padoan cita Poste, dove lo Stato continua a possedere la maggioranza delle
azioni, tanto da poter far assumere il fratello del ministro Alfano, trattasi
al limite di una partnership, non di una privatizzazione. Può darsi anche che
questa funzioni per ridare efficienza all’azienda. ma vedi il caso di
Alitalia, dopo 16 anni di agonia e ulteriori perdite per lo Stato, nonché di
continua svalutazione aziendale, adesso non ce n'è più per nessuno. Non
vorremmo che non si sia corretta immediatamente una cifra così poco significativa
come quella di 3,4 miliardi perchè il governo non sa come procedere. D'altra
parte, il nuovo candidato socialista tedesco alla cancelleria sostiene che
l’Europa non abbia bisogno di rigore. Schulz fu il primo a dire che Renzi
facesse bene a discuterne. In Francia la fondazione di analisi presieduta da
Fitoussi ha appena pubblicato un sorprendente rapporto secondo il quale
l’Italia potrebbe uscire dalla moneta unica tranquillamente perché la sua
nuova moneta nazionale si apprezzerebbe invece di svalutarsi. Segnali questi
provenienti dal partito socialista europeo, quasi non ci sia più particolare
desiderio di sostenere le politiche della Commissione. Per questo il governo
italiano, più preoccupato da una imminente campagna elettorale che dagli uffici
del ministro Padoan, sembra rassegnato ad un cupio dissolvi. Roma, 22
febbraio 2017 |
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